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Apple-Samsung, la Mela lascia cadere le richieste di blocco delle vendite

Written By Unknown on Rabu, 30 Juli 2014 | 23.15

A due anni dal primo processo incentrato sul contenzioso Apple-Samsung in tema di brevetti la Mela - allora chiara vincitrice della battaglia - ha deciso di lasciar cadere una mozione di appello al verdetto finale del giudice Lucy Koh, abbandonando definitivamente la speranza di veder applicato il divieto alla commercializzazione per alcuno dei 23 prodotti Samsung trovati allora colpevoli di copiare la tecnologia di Apple.

Il giudice, nonostante la vittoria della Mela, ha per due volte rifiutato l'emissione di un'ingiunzione sulle vednite dei prodotti Samsung. La resa di Apple, in questo, rappresenta in realtà un affare di poco conto, dal momento che nessuno di quei prodotti è più disponibile per la vendita, ma che evidenzia come la battaglia giudiziaria tra le due compagnie stia pian piano perdendo vigore e come le due parti stiano ormai accusando una certa stanchezza che è sempre più visibile nelle varie interazioni con il tribunale. Lo scorso mese, ad esempio, entrambe le parti hanno deciso di lasciar cadere i rispettivi appelli su una decisione definitiva dell'International Trade Commission dopo un esposto della Mela.

L'appello di Apple era comunque inteso a mettere in discussione la negazione al divieto della commercializzazione dei prodotti, dal momento che in tutti gli altri aspetti la Mela è emersa vincitrice nel processo originale e nel secondo processo. Samsung in origine è stata dichiarata colpevole di tutte le accuse mosse da Apple la quale è invece stata sollevata dalle controaccuse dell'avversaria. Inizialmente fu stabilito un risarcimento danni, da corrispondere alla Mela, superiore ad 1 miliardo di dollari. Un errore di computazione ha però portato ad un secondo processo, dove Apple ha nuovamente ottenuto il parere favorevole della corte e un risarcimento danni ridotto però a 929 milioni di dollari.

Samsung intanto sta portando avanti il proprio appello del processo originario, cercando un ribaltamento completo della sentenza invece che focalizzarsi su piccoli aspetti particolari. Apple potrebbe a questo punto tentare di focalizzare i propri sforzi sull'ottenimento di un divieto alle vendite dei prodotti coinvolti in un secondo processo, che la Mela ha vinto a Maggio e che si riferisce a prodotti più recenti. La sentenza su questo specifico caso è attesa nel prossimo futuro.


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Warcraft: al Comic Con mostrato il primo teaser del film

Durante l'edizione 2014 del Comic Con International di San Diego il regista Duncan Jones ha avuto l'occasione di mostrare al pubblico un brevissimo assaggio di Warcraft, l'opera cinematografica ispirata alle vicende dell'universo di Azeroth che arriverà nei cinema il prossimo anno.

Jones ha spiegato brevemente quale sarà l'ambientazione del film e cioè la storia originale alla base del sempiterno conflitto in Azeroth mostrando un piccolo teaser che però non è ancora pubblicamente disponibile. Jones ha dichiarato che Warcraft si focalizzerà sul conflitto tra umani e orchi e che la storia sarà comunque accessibile anche al pubblico più ampio che non ha conosciuto le vicende legate all'omonima serie di videogiochi.

Dal momento che le riprese sono state completate, Jones ha voluto mostrare qualche spezzone, anche se ha avvertito il pubblico che nessuna scena può considerarsi "terminatia" e che il processo di post-produzione può essere considerato, in termini di mole, pari a quello del Signore degli Anelli e di Avatar insieme.

Il teaser mostra un salone ricolmo di spade e scudi dell'Alleanza. Un soldato, in voce fuori campo, afferma: "Ho speso più tempo a proteggere il mio re che mio figlio". La scena si apre su una legione di combattenti dell'Alleanza pronta alla battaglia, brandendo armi e insegne. "Ciò mi rende leale o folle?" si domanda l'uomo. Si passa ad un cielo verdastro sotto il quale si radunano gli orchi dell'Orda. Anche qui una voce fuori campo recita: "Ho condotto migliaia di guerreri in battaglia e ora ho paura di diventare padre. Ciò mi rende un leader o un codardo?" si chiede un orco.

Un rapido confronto ai preparativi della battaglia tra umani e orchi viene accompagnato dalle considerazioni del soldato e dell'orco, i quali si pongono interrogativi simili, per giungere alla stessa domanda finale: "La guerra è l'unica risposta?". Si scatena il conflitto, con clamore di spade e mazze, ed un grifone dell'Alleanza che si getta dall'alto in battaglia. Un uomo assale un orco alle spalle, pugnalandolo al petto. Compare anche Medivh (personaggio cardine dell'universo di Warcraft, responsabile del conflitto tra umani e orchi), interpretato da Ben Foster. Ed infine il titolo dell'opera, che si può vedere nel filmato sotto:

Warcraft è atteso nelle sale cinematografiche in 2D e 3D per il prossimo 11 marzo 2016. Diretto, appunto, da Duncan Jones e prodotto da Legendary Pictures, sarà interpretato da Ben Foster, Travis Fimmel, Paula Patton, Toby Kebbell, Rob Kazinsky, Dominic Cooper, Daniel Wu e Clancy Brown. La sceneggiatura è stata scritta da Charles Leavitt e rimaneggiata dallo stesso Duncan Jones e con la supervisione di Chris Metzen, autore dell'universo di Warcraft e senior vice president di Blizzard Entertainment.

Intanto su Twitter circola una possibile concept art tratta dai bozzetti del film, che ritrae il Portale Oscuro, il passaggio che collega Azeroth con il regno di Draenor, che sarà tra l'altro il fulcro della prossima espansione di World of Warcraft, intitolata Warlords of Draenor, e che sarà distribuita nel corso dell'autunno 2014.

Le immagini in questa notizia sono state tratte da Slashfilm.


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Supremo

scheda aggiornata 2 ore fa

Supremo è un applicativo leggero e semplice da usare che consente la connessione e il controllo di un PC / server remoto in pochi secondi: è sufficiente scambiarsi l'identificativo a 9 cifre e una password per poter aprire una sessione.

Non necessita di configurazione del router o dei firewall e per tale ragione è una soluzione adatta per prestare assistenza a clienti in difficoltà, lo scenario d'uso per cui è stato progettato. Gratuito per uso personale, è necessario sottoscrivere un piano per l'impiego per finalità commerciali.


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Trimestrale Twitter: impenna il fatturato, ma l'utile è negativo

Twitter ha annunciato i risultati del secondo trimestre fiscale 2014 che dipingono un quadro abbastanza positivo per il social network di microblogging. La compagnia registra infatti un fatturato di 312 milioni di dollari, con una crescita del 129% rispetto ai 139 milioni realizzati nel medesimo periodo dello scorso anno. Il trimestre supera le aspettative degli analisti, i quali avevano concordato su previsioni di fatturato attorno ai 283 milioni di dollari. Rispetto al trimestre precedente la crescita del fatturato è del 25%.

Le attività pubblicitarie costituiscono gran parte del fatturato, generando 277 milioni per il trimestre: si tratta anche in questo caso di un incremento del 129% rispetto al medesimo trimestre dello scorso anno e del 22,5% rispetto al trimestre precedente.

Dick Costolo, CEO di Twitter, ha commentato: "I nostri robusti risultati finanziari e operativi per il secondo trimestre mostrano lo slancio ininterrotto del nostro business. Restiamo concentrati nel far crescere la base utenti e il loro coinvolgimento e con lo sviluppo di nuove esperienze, come quella costruita attorno al Campionato del Mondo di calcio, crediamo di poter estendere il fascino di Twitter anche ad un pubblico più ampio".

I risultati finanziari non fanno particolare chiarezza sulle ragioni della crescita di fatturato, ma la condivisione social che è avvenuta durante il Campionato del Mondo potrebbe comunque aver contribuito. L'edizione 2014 è stato l'evento sportivo più seguito e chiacchierato nella storia del social media, con moltissimi commenti che sono stati incanalati dal servizio di microblogging.

Il volume di utenti è cresciuto, arrivando ad una media mensile di 271 milioni con una crescita del 24% rispetto ad un anno fa e, per confronto, il primo trimestre 2014 ha visto una media mensile di 255 milioni di utenti. Gli utenti mobile sono in media 211 milioni al mese, con una crescita del 29% rispetto al primo trimestre e rappresentando il 78% di tutti gli utenti attivi.

La base di utenti attivi è un dato molto importante, dal momento che il numero di visualizzazioni della timeline ha un effetto diretto sul fatturato per visualizzazione. Le visualizzazioni della timeline sono state 173 miliardi, con una crescita consistente rispetto ai 157 miliardi del trimestre precedente e del 100% rispetto al medesimo trimestre di un anno fa. Il fatturato ogni mille visualizzazioni è di 1,60 dollari, mentre nel primo trimestre fu di 1,44 dollari

C'è comunque una piccola ombra sui risultati che fanno segnare una perdita di 145 milioni di dollari, superiore del 242% rispetto alla perdita di 42 milioni di dollari del secondo trimestre di un anno fa. A confronto il primo trimestre 2014 segnò una perdita di 132 milioni di dollari, superiore del 389% rispetto alla perdita di 27 milioni del primo trimestre 2013.

Twitter prevede che il fatturato del terzo trimestre si collocherà tra i 330 e i 340 milioni di dollari e ha rivisto verso l'alto le previsioni per l'intero anno, stimando un fatturato complessivo per il 2014 tra 1,31 e 1,33 miliardi di dollari.


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Zoom Player Free

scheda aggiornata 1 ora fa

Semplicissimo ed estremamente leggero player multimediale, in grado di riprodurre i più comuni formati audio e video. Può essere utilizzato anche per riprodurre il formato DVD. E' completo di tutti gli strumenti per l'ascolto e la gestione delle playlist e consente di salvare la posizione in cui si interrompe il play di un film. In un momento successivo sarà possibile riprendere la riproduzione dal precedente salvataggio.

E' caratterizzato da una interfaccia grafica estremamente semplice e pulita, ma è sufficiente premere il tasto destro del mouse per accedere a molte funzioni avanzate.


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Cortana disponibile in versione alpha e beta in altri Paesi

Entro pochi giorni Microsoft prevede il rilascio di una release beta dell'assistente personale Cortana nel Regno Unito e in Cina. Il concorrente di Siri e di Google Now sarà anche introdotto in versione alpha in Canada, India e Australia con un certo anticipo rispetto alle roadmap.

La prima presa di contatto con Cortana si è avuta in aprile quando Microsoft ne ha reso disponibile una versione sul mercato americano; tale rilascio è avvenuto contemporaneamente alle disponibilità di Windows Phone 8.1 Developer Preview. Cortana rimane tuttora in fase beta anche se in alcune aree del globo è disponibile Windows Phone 8.1.

Gli sviluppatori impegnati sul progetto continuano il proprio lavoro e le ultime novità di Cortana riguardano un'integrazione dei risultati di Foursquare, oltre a un migliorato supporto delle funzionalità vivavoce via Bluetooth per auto, con nuove opzione di controllo vocale.

Lo sviluppo di Cortana è un progetto estremamente ampio per Microsoft il cui ambito va ben oltre il solo segmento mobile. Cortana infatti potrebbe essere integrato anche in Threshold, una delle future evoluzioni di Windows che dovrebbe garantire anche funzionalità di controllo vocale e di integrazione con Bing.


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Backup4all

scheda aggiornata 1 ora fa

Backup4all è una utility di backup che permette di creare backup, anche protetti da password, in formato .zip. L'interfaccia è semplice ed intuitiva ma competa, in grado di accontentare sia il principiante che il professionista. Previsti tutti i tipi di backup: full, incrementale, differenziale e mirror.


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Il videogaming su PC vale il doppio di quello su console

Written By Unknown on Rabu, 23 Juli 2014 | 23.15

Stando ad un recente studio, il videogaming su PC vale il doppio di quello dei suoi concorrenti, grazie anche ad una migliore resistenza contro l'invadente mercato della telefonia mobile.

Il report di Jon Peddie Research stabilisce che il videogaming su PC vale complessivamente oltre 21,5 miliardi dollari, più del doppio del valore del settore console, con una proiezione che prevede il superamento dei 23 miliardi dollari entro il 2017.

Lo studio rivela inoltre che la platea videoludica PC è molto frammentata, comparando gli utenti di fascia alta ai proprietari di auto sportive. Gli utenti di fascia bassa sono più flessibili verso qualsiasi dispositivo che faccia girare i loro giochi, dunque rappresentano il segmento di mercato più a rischio di essere sostituito da soluzioni più economiche.

"Continuiamo a vedere un cambiamento nella clientela console dei casual gamers che passano al mobile. Mentre questo avviene anche nel mondo dei giochi per PC low-ended, maggiori quantità di denaro vengono investite dai giocatori per build o aggiornamenti hardware dei PC di gamma media e alta. I giocatori PC più esperti non sono generalmente interessati a piattaforme di puro consumo di contenuti", sostiene Ted Pollak, analista senior dei videogiochi.

"Tali giocatori sono utenti esigenti e pagano per poter giocare con impostazioni molto alte, e a loro volta producono business, editando video e foto, creando contenuti e altre attività con la massima potenza a loro disposizione in un ambiente desktop ergonomico".

Ricordiamo che fino a qualche anno fa, l'avvento delle console next-gen era paventato come la fine del PC come piattaforma videoludica, mentre la realtà odierna racconta qualcosa di ben diverso, con un mercato PC in decisa crescita, grazie anche a pariticolari hit (ricordiamo ad esempio i record raggiunti da titoli come Diablo III) e soprattutto all'effetto Steam, che ha consolidato uno zoccolo duro di utenti difficilmente scalfibile.

Questo autunno/inverno, con l'arrivo di titoli di grosso calibro per le nuove console, sarà il banco di prova per vedere la tenuta della piattaforma PC e capire la reale stabilità di questa crescita.


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Intel SSD Pro 2500, nuova serie SSD 2,5 pollici e M.2 con cifratura dati

Intel è un nome di primo piano nel settore SSD, nel quale ha creduto fin dall'inizio presentando unità Solid State Drive anche per il comparto consumer, nonostante i prezzi elevati degli esordi. Col tempo sono arrivati un numero davvero elevato di produttori ad affollare il settore, con un calo generalizzato del prezzo per GB, ma Intel è riuscita a mantenere una certa "autorevolezza", puntando su soluzioni sempre più mirate a specifici target di utilizzo.

Intel

La nuova serie presentata da Intel, Pro 2500,  intende venire incontro al settore business dando ampio spazio a funzionalità rivolte alla sicurezza dei dati, ai consumi bassi e all'affidabilità, lasciando le prestazioni pure ad altre famiglie prodotto. Già, perché guardando le caratteristiche dei nuovi Solid State Drive Intel e leggendo "business" come target di utilizzo, sembra inizialmente strano vedere velocità di lettura da SSD consumer, ovvero 540MB al secondo in lettura e 490MB al secondo in scrittura.

Come già accennato, le caratteristiche della nuova famiglia Pro 2500 sono tutte rivolte alla cifratura dati e all'affidabilità, punti chiave per una determinata clientela. Intel Pro 2500 sarà disponibile sia nel formato 2,5 pollici che M.2, utilizzando l'interfaccia SATA 6Gbps (no PCIe, quindi). Nelle versioni da 2,5 pollici i tagli previsti sono di 120GB, 180GB, 240GB, 360GB e 480GB, mentre per i più compatti M.2 60mm si parla di 180GB e 240GB.

I form factor proposti fanno pensare ad una possibile integrazione in PC e portatili dalla forte connotazione professionale, privilegiata rispetto ad un ipotetico utilizzo fra le mura domestiche o in ambito videoludico, dove la cifratura dei dati al volo non è certo fra le priorità.


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Nadella: una sola versione di Windows per smartphone, tablet, PC... e anche Xbox

Sulla base delle tante indiscrezioni emerse su Windows 9, in codice Threshold, sembrava abbastanza logico aspettarsi una sorta di unificazione fra le piattaforme mobile e tablet di Microsoft. Sembra, invece, che Microsoft voglia spingersi molto oltre, con una strategia decisamente lontana dall'era in cui il gigante veniva capeggiato da Ballmer.

Windows 9, il ritorno del menu Start

Satya Nadella, che ha sostituito l'eccentrico ex-CEO di Microsoft, ha rivelato i piani per il futuro di Windows durante la chiamata agli investitori di martedì. La società sta lavorando sulla piattaforma in modo da presentare un unico software di base per tutte le tipologie di dispositivi coperte, un sistema operativo in grado di adattarsi alle dimensioni e alla diversa tipologia di hardware installato. Sarà lecito attendersi diverse release (Pro, Enterprise, ed una strettamente legata a Bind per dispositivi a basso costo), ma tutte saranno accomunate dallo stesso codice.

"Ottimizzeremo la prossima versione di Windows da tre sistemi operativi diversi ad un unico sistema operativo adattabile su schermi di tutte le dimensioni", ha dichiarato Nadella durante la chiamata agli investitori. "Unificheremo inoltre i nostri store, servizi di commercio e piattaforme per gli sviluppatori per pilotare un'esperienza utente più coerente e un'opportunità più ampia per gli sviluppatori".

Nadella ha aggiunto che il team tecnico delle tre varianti del sistema operativo è stato accorpato in un unico gruppo di lavoro, a cui è stato delegato lo sviluppo della versione unificata del sistema operativo adattabile su smartphone, tablet, PC, sistemi embedded e, addirittura, Xbox. L'interfaccia grafica sarà in grado di adattarsi alle dimensioni dello schermo, mentre le applicazioni potranno essere sviluppate universalmente, in modo da risultare compatibili su tutti gli schermi.

Il piano di unificazione svelato dal nuovo CEO di Microsoft ricorda molto da vicino quanto operato da Canonical con il suo Ubuntu, ovvero un'unica piattaforma base che si adatta alle dimensioni del dispositivo in uso, che sia esso uno smartphone, un tablet, un PC o una TV, con il supporto di app universali ottimizzate su diversi device.

In base agli ultimi report di cui abbiamo parlato recentemente, è probabile che su smartphone e tablet vedremo ancora la Modern UI, mentre in ambiente desktop l'opzione predefinita (modificabile probabilmente a discrezione dell'utente) sarà l'interfaccia Windows tradizionale, con richiami sparsi alla nuova caratterizzazione stilistica dei più moderni sistemi operativi Microsoft.


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Reg Organizer

scheda aggiornata 2 ore fa

Utility per la visualizzazione e modifica del registro di configurazione e dei file .INI.
Questo software mette a disposizione potenti tools per la ricerca di chiavi, la rimozione e la sostituzione.
Le funzionalità disponibili sono molto utili e permettono elevate personalizzazioni al sistema. L'interfaccia grafica è molto curata, ma in alcuni casi risulta pesante e complica un pò la ricerca delle funzionalità stesse che si "perdono" nel marasma dei menù, sottomenù, panneli ecc.
Considerando la tipologia di files su cui agisce, questo software è consigliabile solo ad utenti esperti.


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uTorrent

scheda aggiornata 2 ore fa

µTorrent è un client per reti P2P basate sul protocollo BitTorrent. Progettato per avere un impatto minimo sulle prestazioni del sistema su cui viene installato, questo software riesce ad offrire in meno di 300Kbyte le stesse funzionalità di altri client torrent più pesanti come BitComet o Vuze.

Il software può essere utilizzato per scaricare e condividere file di vario tipo ed offre la possibilità interrompere e riesumare i file in download in un secondo momento. Il programma è stato sviluppato in C++ ed è rilasciato gratuitamente con licenza closed source.


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Mac OS X Yosemite: da giovedì la beta aperta a tutti

La prima beta pubblica del futuro sistema operativo Apple OS X 10.10 conosciuto con il nome di "Yosemite" sarà disponibile nel corso della giornata di giovedì 24 luglio. Tutti coloro i quali si iscrivono al programma di betatesting potranno provare il nuovo sistema operativo della Mela e fornire feedback per gli ultimi ritocchi prima del rilascio ufficiale che avverrà presumibilmente nel corso dell'autunno.

Gli utenti potranno iscriversi al programma di betatesting utilizzando il proprio Apple ID, e riceveranno un codice che permetterà loro di scaricare ed installare la beta di OS X Yosemite direttamente dal Mac App Store. Nel caso in cui gli utenti dovessero incontrare un problema durante l'utilizzo del sistema operativo, potranno inviare una segnalazione alla Mela mediante la funzione Feedback Assistant integrata.

Per poter installare il nuovo OS X Yosemite sarà necessario disporre di un Mac con sistema operativo OS X 10.9 Mavericks installato, il quale è disponibile gratuitamente su Mac App Store e richiede, a sua volta, la presenza di un sistema operativo Mac OS X da 10.6.8 in poi. E' ovviamente consigliabile utilizzare la beta di Yosemite su un sistema che non viene impiegato per scopi professionali o applicazioni critiche, dal momento che il software è ancora in fase di pre-release e potrebbe pertanto contenere problemi in grado di compromettere l'operatività del sistema.

Apple sottolinea inoltre che alcune delle nuove funzionalità preannunciate in occasione della WWDC del mese di giugno non saranno disponibili, tra cui Handoff, Instant Hotspot, iCloud drive e la possibilità di effettuare chiamate e gestire gli SMS di un iPhone collegato al sistema. Inoltre i suggerimenti di Spotlight sono attualmente indirizzati solo al pubblico statunitense e alcune applicazioni e servizi potrebbero non essere ancora compatibili con Yosemite.

E' dallo scorso mese di aprile che Apple ha annunciato il proprio programma Beta Seed, che permette a chiunque di iscriversi per provare in anteprima le funzionalità di nuovi sistemi operativi e degli aggiornamenti. Fino ad ora Apple ha distribuito 4 versioni beta pre-release solamente agli sviluppatori, con l'ultima emessa lo scorso lunedì.


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LG G3 Cat. 6 è ufficiale: la versione con Snapdragon 805 solo per la Corea

Di recente, Samsung ha svelato il suo Galaxy S5 LTE-A, in altre parole il top di gamma che tutti ci saremmo aspettati dal gigante dell'elettronica di consumo asiatico. Si potrebbe considerare come la risposta di Samsung al G3, ed è la stessa LG che presenta una controrisposta al concorrente connazionale, incarnata nel nuovo G3 Cat. 6.

LG G3 Cat. 6

LG G3 Cat. 6 è parecchio più simile rispetto alla versione originale di quanto non lo sia Galaxy S5 LTE-A con il corrispettivo meno potente. Samsung ha presentato il suo top di gamma con alcune "lacune generazionali", fra cui l'assenza di uno schermo Quad HD. La mancanza è stata colmata con il più recente modello LTE-A, disponibile tuttavia solo in Corea del Sud.

Fra le novità del nuovo top di gamma di LG troviamo il SoC Qualcomm Snapdragon 805, quad-core da 2,5GHz, supportato da 3GB di RAM e 32GB di storage integrato. Viene abilitata anche la compatibilità con le più recenti reti 4G LTE Cat. 6, in grado di raggiungere velocità in download pari a 225Mbps, alla stregua del Galaxy S5 LTE-A di cui sopra.

Resta il meraviglioso display da 5,5" a risoluzione 1440x2560, insieme alle altre caratteristiche tecniche di G3, fra cui la fotocamera posteriore da 13 megapixel, quella anteriore da 2,1 megapixel e la batteria da 3.000mAh. A differenza del modello concorrente, LG G3 non vanta di alcuna certificazione ufficiale per la resistenza all'introduzione di liquidi o polvere.

LG G3 Cat. 6 è stato annunciato ufficialmente solo per il mercato sudcoreano, come Galaxy S5 LTE-A, e non è prevista al momento la commercializzazione su scala internazionale.


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Divinity Original Sin in Live Gameplay

Written By Unknown on Rabu, 16 Juli 2014 | 23.15

Divinity Original Sin è un ottimo videogioco vecchio stile, come quelli in cui non avevi alcuna indicazione su come proseguire o sul luogo dove era necessario recarsi per portare a termine una quest o, ancora, dove ogni combattimento era una sfida di altissimo livello, praticamente insuperabile senza una guida. Finanziato da Larian Studios tramite Kickstarter, Divinity però si rivela un'esperienza interessante anche sul piano artistico e musicale.

In questo video di oltre 15 minuti vi offriamo nel nostre impressioni sul gioco, mostrando alcuni elementi delle meccaniche e un paio di combattimenti.

Si tratta del nuovo video della nostra rubrica Inside the Game, in cui presentiamo i giochi in Live Gameplay.

Divinity Original Sin è stato rilasciato lo scorso 30 giugno e si può acquistare su Steam al prezzo di 36,99€. Il team belga Larian Studios ha già annunciato che si tratta del proprio gioco che ha raggiunto nel minor tempo i traguardi di vendita, visto che al 3 luglio erano state vendute 160 mila copie.

Pubblicheremo a breve la recensione completa di Divinity Original Sin con tutti i dettagli e con il parere di tre redattori.


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Google insieme a Novartis per le lenti a contatto smart del futuro

I Google Glass rappresentano ad oggi il massimo esempio di prodotto reso possibile dalla miniaturizzazione, ma in futuro è lecito attendersi dispositivi ancora più estremi. In base ad un nuovo report di Reuters, Google collabora attivamente con Novartis in modo da rendere possibili lenti a contatto con finalità salutiste.

Google lenti a contatto per la misurazione del glucosio

"Sulla scia delle ricerche operate anche da altre realtà, Google ha individuato nel liquido lacrimale un'alternativa al sangue per dedurre la concentrazione di glucosio", scrivevamo lo scorso gennaio. Utilizzando lenti a contatto specifiche è possibile, secondo la società, misurare la quantità di glucosio rendendo non più necessario l'uso del più tradizionale pungidito.

Per rendere possibili queste intuizioni è indispensabile la partecipazione di un gruppo farmaceutico all'altezza delle ambizioni di BigG con cui condividere le differenti competenze. La prescelta di Google è dunque Novartis: le due società stanno collaborando per portare avanti le ricerche sul dispositivo, che potrebbe essere disponibile nei prossimi cinque anni.

Una volta che la tecnologia sarà matura a sufficienza, le lenti a contatto smart potranno eseguire funzioni via via sempre più complesse, con sensori e microchip integrati che permetteranno ai medici di analizzare da remoto i pazienti.

La misurazione del glucosio attraverso dispositivi indossabili di varia natura non è un argomento caro solamente a Google. Citando i nomi più noti del panorama tecnologico, anche Apple e Samsung hanno espresso in passato il loro interesse sulla materia.


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Recensione completa Sony Xperia Z2, un'evoluzione senza sorprese

Il 2012 è stato per Sony l'anno zero in ambito mobile e in particolare per quanto riguarda la categoria degli smartphone. Ad aprile di due anni or sono, è infatti ufficialmente nata la divisione Sony Mobile Communications, figlia della scissione dal partner Ericsson e dell'acquisto da parte di Sony delle quote della società appartenute in precedenza alla compagine svedese. Si è trattata di una operazione indubbiamente rischiosa, specialmente in un periodo storico come quello in cui ci troviamo, in cui investimenti di questo tipo non sono certo da prendere sotto gamba.

L'operazione, costata a Sony poco più di un miliardo di euro, aveva, e ha ancor oggi, l'obiettivo di spingere sull'acceleratore per raggiungere quanto prima possibile la totale integrazione della sezione mobile all'interno del proprio ecosistema e una posizione di spicco tra i maggiori produttori di smartphone al mondo.

Con l'acquisizione delle quote di Ericsson, inoltre, Sony è anche diventata proprietaria di un'ampia gamma di proprietà intellettuali, come ad esempio molti importanti brevetti legati alla telefonia cellulare, patrimonio di assoluto valore in un mercato così agguerrito dove molte battaglie tra competitor, oltre che sul campo, si combattono proprio nei tribunali per la violazione di questi stessi.

A seguito dell'operazione che ha portato alla nascita di Sony Mobile Communications il primo terminale a portare in dote il marchio unico Sony è stato Sony Xperia S, annunciato nel gennaio dello stesso 2012 in occasione del CES di Las Vegas. Esattamente un anno dopo, a raccogliere l'eredità del primo smartphone top di gamma Sony è stato Xperia Z, il cui design caratterizza tutt'ora la linea top delle soluzioni del produttore giapponese.

Xperia Z1 è storia ancor più recente: annunciato solo 9 mesi dopo Xperia Z, è stato fino a febbraio di quest'anno la soluzione più importante del colosso giapponese. In realtà di Xperia Z1 si è parlato ben poco, probabilmente per le poche differenze rispetto a Xperia Z, come testimonia invece l'interesse mosso dalla sua versione più compatta Xperia Z1 Compact, unica nel suo genere.

Per chiudere il cerchio, a febbraio di quest'anno, in occasione del Mobile World Congress 2014, Sony ha annunciato, perseguendo così la nuova politica di annunci semestrali, il nuovo Xperia Z2, che conferma il design della serie Xperia Z migliorando alcune caratteristiche tecniche interne. Qui di seguito riportiamo una tabella nella quale sono riassunte le principali voci della scheda tecnica.

Sony Xperia Z2
OS

Android 4.4.2 (KitKat)
Interfaccia pesonalizzata Sony

Processore Qualcomm Snapdragon 801, 2.3GHz quad-core
RAM 3GB
Display LCD IPS con tecnologia Triluminos
5.2 pollici di diagonale
Risoluzione 1920x1080 px
Densità di pixel 424PPI
Storage 16GB
Espandibile via microSD fino a 128GB
Fotocamera Posteriore

Senore 1/2,3" da 20,7 Megapixel
Apertura f/2.0, Stabillizzatore SteadyShot
Processore d'immagine: Bionz
Flash LED singolo
Video 4K 30fps

Fotocamera Anteriore 2.2 MP
Video Full HD 1080p
Rete cellulare fino a 4G LTE
Connettività Wi-Fi 802.11 a/b/g/n/ac
Bluetooth 4.0
NFC
DLNA
Sensori Accelerometro
Sensore di prossimità
Giroscopio
Barometro
GPS/GLONASS
Sensore di luminosità ambientale
Batteria 3.200mAh
Dimensioni 146.8 x 73.3 x 8.2 mm
Peso 163 g

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Alan Mulally, ex-CEO Ford, nel consiglio di amministrazione di Google

Alan Mulally, ex-CEO di Ford Motor Company, è entrato a far parte del consiglio di amministrazione di Google: è il colosso di Mountain View a darne comunicazione, specificando che Mulally opererà all'interno dell'Audit Committe (il comitato di controllo) della compagnia. La sua nomina è effettiva già dal 9 luglio 2014.

"Alan porta una ricchezza di comprovata esperienza nella gestione degli affari e della tecnologia. Sono lieto che Alan faccia parte del consiglio di amministrazione di Google" ha dichiarato Larry Page, CEO dell'azienda di Mountain View.

Mulally ha invece commentato: "Sono onorato di servire il consiglio di amministrazione di un'iconica compagnia impegnata a migliorare le nostre vite. Non vedo l'ora di lavorare con il board e con il team dirigenziale di Google per continuare a concretizzare la loro affascinante visione".

Come detto poco sopra, Mulally ha ricoperto il ruolo di Presidente e CEO di Ford Motor Company dal settembre 2006 al giugno 2014, è stato membro del consiglio di amministrazione di Ford e ha servito, nello stesso periodo, nel finance committee dell'azienda.

Da marzo del 2001 a settembre 2006 Mulally è stato vicepresidente esecutivo di Boeing Company e presidente e CEO di Boeing Commercial Airplanes; è stato inoltre membro del consiglio esecutivo di Boeing e prima di questo periodo ha operato in qualità di Presidente della divisione Space and Defense dell'azienda.

Alan Mulally ha inoltre co-presieduto il Washington Competitiveness Council e ha fatto parte dell'advisory board della NASA, dell'University of Washington, dell'University of Kansas, del MIT, e dello Scientific Advisory Board dell'US Air Force. E' infine membro della U.S. National Academy of Engineering e affiliato alla Royal Academy of Engineering.

Mulally ha conseguito il titolo di Bachelor of Science e Master of Science in ingegneria aeronautica e aeropsaziale dall'University of Kansas ed ha un Master in Management conseguito al MIT.

Con Google che sta avventurandosi nel mondo delle auto, partendo dal progetto dell'automobile senza conducente e passando per Android Auto annunciato non molto tempo fa, pare strategico l'ingresso di Mulally nel consiglio di amministrazione della compagnia. Non solo: le competenze aeronautiche e aerospaziali di Mulally possono rivelarsi molto interessanti anche per Project Loon, l'iniziativa di Google di portare connettività nelle aree disagiate del pianeta sfruttando palloni in grado di viaggiare nella stratosfera.

Ricordiamo inoltre che Mulally è stato a lungo indicato dagli osservatori del mercato come uno dei possibili successori di Steve Ballmer sulla poltrona di CEO di Microsoft, posto poi occupato da Satya Nadella.


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Gaming su PC: dalla Cina con furore

Se gli sviluppatori PC avessero bisogno di altre ragioni per le quali non possono ignorare il mercato cinese, dovrebbero guardare quanto è successo con Guild Wars 2.

Il celebre MMORPG ha debuttato in Cina il 15 maggio e ha già raggiunto 3,8 milioni di copie vendute nella sola Cina. Cifra che raddoppia le vendite complessive di Guild Wars 2 nel resto del mondo, visto che lo sviluppatore NCSoft aveva confermato tempo fa di aver venduto 3,5 milioni di copie. Questo successo mette in evidenza il massiccio pubblico cinese per i giochi PC on-line in un mercato che ha generato 13 miliardi dollari nel 2013, e dimostra che il pubblico della principale nazione asiatica è disposto anche a pagare un prezzo retail, dunque non cerca solo free-to-play con microtransazioni.

Con una popolazione sempre crescente che fa capolino online, la Cina si sta affermando come uno dei mercati più importanti per i videogiochi, ed è particolarmente appetibile per gli sviluppatori PC. Ricordiamo che nel paese vigeva il divieto sulle console di gioco tradizionali fino a poco tempo fa, e nonostante la crescita di smartphone e tablet, l'utenza cinese preferisce ancora il PC come piattaforma di gioco.

Le entrate nel 2013 per il mercato videoludico cinese ammontano a 9,8 miliardi dollari nel 2012, cifra che potrebbe crescere fino a circa 18 miliardi di dollari o più quest'anno, di cui la fetta dovuta agli smartphone è pari "solo" a circa 1,8 miliardi dollari. La stragrande maggioranza della spesa videoludica, quasi il 65%, proveniva dal mercato di giochi per PC. I videogiocatori hanno speso circa 8,7 miliardi dollari in titoli come League of Legends e Crossfire.

Il richiamo della Cina verso i grandi sviluppatori favorirà sicuramente la piattaforma videoludica PC anche per il mercato occidentale: non a caso, abbiamo citato in una recente news Cliff Bleszinski (papà di Gears of War), che ha lasciato il suo lavoro presso sviluppatore Epic Games, e sta lavorando con l'editore Nexon (molto forte in Cina) per rilasciare un nuovo shooter free-to-play. E' dunque probabile che il nuovo gioco di Bleszinski, Blue Streak, tenterà di fare appello ad un pubblico globale, e presto, molti grandi nomi potrebbero seguire il suo esempio. Con buona pace di quelli che periodicamente si affrettano a dichiarare la morte del PC come piattaforma videoludica...


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Windows 7 Manager

scheda aggiornata 1 ora fa

Utility che guida all'ottimizzazione dei parametri di funzionamento del sistema operativo Windows 7. Queste le principali caratteristiche tecniche del programma, così come indicate dallo sviluppatore:

  • Perfect the font UI for high DPI.

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80 miliardi per Time Warner, l'ultima follia di Murdoch

Time Warner è convinta che il proprio piano aziendale creerà un valore di mercato per la propria azienda "superiore a qualsiasi proposta che Twenty-First Century Fox sia in grado di offrire" (si parla di 94 miliardi di dollari). Il colosso di Murdoch ha in effetti confermato di aver proposto alla società concorrente 80 miliardi di dollari, ricevendo però in cambio un secco no.

In caso contrario, l'accordo avrebbe creato un mostro mediatico da 65 miliardi di dollari di profitti annui, rivoluzionando l'intera industria. Sotto un unico tetto avremo trovato canali via cavo estremamente redditizi come TNT, TBS, HBO, insieme a FX, Fox News e il network Fox. Inoltre, alla stessa società avrebbero fatto parte Warner Bros e la Twentieth Century Fox, fra i più potenti produttori cinematografici al mondo.

Dopo l'offerta di Murdoch, il valore azionario di Time Warner è letteralmente schizzato verso l'alto nel pre-mercato, con un eloquente +15%, mentre la capitalizzazione di mercato di Fox è rimasta sostanzialmente invariata. Secondo alcune fonti interne citate dal New York Times, il rifiuto di Time Warner è arrivato dopo una lunga consultazione del consiglio d'amministrazione della società, ma alla fine ha prevalso la volontà di restare indipendenti.

L'offerta prevedeva il 60% dell'intero ammontare in azioni (ad una cifra superiore rispetto al valore di mercato) ed il restante 40% cash, ed è stata proposta verbalmente a giugno, in forma scritta nel mese di luglio. Fox chiedeva inoltre la cessione di CNN, dal momento che avrebbe potuto scatenare le attenzioni dell'antitrust per l'eventuale compresenza del canale analogo Fox News.

Nel corso degli anni Murdoch ha costruito l'enorme impero mediatico a suon di offerte e acquisizioni, noncurante dei primi rifiuti iniziali. Time Warner ritiene che il proprio valore complessivo non sia alla portata del colosso mediatico concorrente, ma non è detto che non possa esserci un rilancio di Murdoch nel prossimo futuro, con una cifra che potrebbe assumere proporzioni ancora più spaventose .


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AdwCleaner

Written By Unknown on Rabu, 09 Juli 2014 | 23.15

scheda aggiornata 1 ora fa

AdwCleaner è un comodo tool da utilizzare per la pulizia del proprio PC: è in grado di individuare Adware, Toolbar, PUP (Potentially Unwanted Programs), Hijackers e problemi simili. Può funzionare come semplice strumento per la ricerca oppure è anche in grado di effettuare la rimozione del componente indesiderato


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Google Drive aggiornato con nuove modalità di visualizzazione

Si è da poco concluso Google I/O 2014 durante il quale sono state anticipate svariate novità che vedremo nel corso dei prossimi mesi, ma qualche anticipazione è già disponibile. Infatti, dopo l'aggiornamento dell'app di Google Drive per smartphone e tablet viene annunciata una nuova versione della web application del medesimo servizio e online alcuni utenti hanno già avvistato la novità. All'utente viene chiesto se intende accedere alla versione classica di Google Drive oppure se provare le novità.


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150 € per l'edizione più completa di Destiny

Abbiamo già dedicato in precedenza news e una succosa anteprima a Destiny, l'attesissimo nuovo titolo di Bungie. Activision ha nel frattempo annunciato i dettagli delle tre edizioni speciali del gioco, la più ricca delle quali tocca la soglia dei 160 €: una replica del robot Ghost con luci e suoni può mandare in visibilio gli appassionati di questo genere di bonus, ma è evidente che le ingenti cifre investite in questo titolo da qualche parte dovranno rientrare copiose.

Nell'annuncio è stato anche sottolineato che le piattaforme PlayStation riceveranno contenuti esclusivi aggiuntivi (non ancora specificati), che resteranno in esclusiva fino all'autunno 2015.

Destiny Ghost Edition (159,99 €)

News

- Replica del robot Ghost con luci attivate dal movimento e la voce di Peter Dinklage
- Golden Age Relics (adesivi, foto e cartoline)
- Lettera introduttiva
- Cofanetto in metallo
- Guardian Folio
- Arms & Armament Field Guide
- Antica mappa stellare
- Destiny Expansion Pass (per le espansioni The Dark Below e House of Wolves)
- Contenuti digitali
- Copia del gioco

Destiny Limited Edition (99,99 €)
- Golden Age Relics (cartoline)
- Cofanetto in metallo
- Guardian Folio
- Arms & Armament Field Guide
- Antica mappa stellare
- Destiny Expansion Pass (per le espansioni The Dark Below e House of Wolves)
- Contenuti digitali
- Copia del gioco

Destiny Digital Guardian Edition (89,99 euro €)
- Destiny Expansion Pass (per le espansioni The Dark Below e House of Wolves)
- Contenuti digitali
- Copia digitale del gioco

Destiny arriverà il 9 settembre per PlayStation 3, PlayStation 4, Xbox 360, Xbox One, con la beta in partenza questo mese. Sebbene Bungie non abbia escluso la versione PC, non è stato ancora fornito alcun dettaglio in merito alla sua eventuale uscita.


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Windows 9: nuovo metodo di attivazione online per contrastare la pirateria

Non sempre rumor e indiscrezioni vengono confermati poi dalla realtà dei fatti, tuttavia nel corso del tempo abbiamo imparato a capire quali sono le fonti affidabili. Fra queste troviamo WZor, leaker russo particolrmente efficace per quanto riguarda le notizie dell'ambiente Windows.

Menu Start classico, Windows 9

Il sito del gruppo è stato chiuso da quando un ex-dipendente Microsoft è stato accusato di aver ceduto informazioni segrete (e versioni preliminari di Windows 7 e 8), ma questo non ha interrotto del tutto il flusso di notizie sulla piattaforma operativa di Redmond. Un post di WZor sul forum russo Ru-Board ha rivelato alcune interessanti novità su Windows 8.1 e sul suo successore.

Windows 8.1 Update 2 sarà l'ultimo update rilevante dell'attuale versione disponibile sul mercato. A seguire ci saranno esclusivamente patch singole, per correggere i problemi noti e le vulnerabilità di sicurezza, ma non verranno aggiunte ulteriori funzionalità. Windows 9, invece, sarà annunciato in autunno. Precedentemente WZor aveva parlato della Worldwide Partner Conference a Washington D.C. come trampolino di lancio della nuova versione, ma l'evento non è stato menzionato nel nuovo post.

Microsoft investirà un "quantitativo fenomenale di soldi" nel promuovere commercialmente la nuova versione del sistema operativo. Lo slogan della campagna pubblicitaria sarà sull'assunto "Volevate il menu Start, e lo avete avuto". Cambierà anche il metodo per l'attivazione, in modo da fronteggiare più attivamente la pirateria, soprattutto in Cina. L'implementazione della feature starebbe rallentando i lavori sullo sviluppo del sistema operativo, secondo quanto riportato dalla fonte.

Le parole di WZor sono state tradotte da Super User, sul forum My Digital Life, e le riportiamo di seguito.

Si pensa che l'attivazione dei prodotti distribuiti attraverso i canali ESD-RETAIL sarà strettamente associata ad un singolo PC e che l'attivazione avverrà quando l'utente avrà effettuato il log-in su Microsoft Store. Non sarà data alcuna chiave al consumatore, che non ne avrà bisogno per attivare la piattaforma manualmente.

Se l'utente vorrà cambiare PC o reinstallare il sistema, avrà bisogno di scaricare una specifica distribuzione ESD-RETAIL in un formato speciale e poi masterizzarla su DVD o copiarla su un'unità flash usando una procedura specifica. Con questo nuovo tipo di sistema, i produttori terzi potranno distribuire i propri computer senza fornire un disco di boot. Si tratta di un metodo simile a quello adottato da Apple.

Il nuovo sistema sarà adottato sui PC prodotti da Microsoft e dai grandi produttori, come Lenovo, Dell, ma può essere utilizzato anche su dispositivi mobile, come smartphone e tablet. Installando le distribuzioni ESD-RETAIL su nuovo hardware, o ripristinando il sistema sul vecchio, verrà richiesto di scollegare la vecchia installazione su Microsoft Store, e solo dopo sarà possibile attivare la nuova.

Come sapete, su Microsoft Store è possibile salvare più licenze o prodotti, così è necessario tener conto che i dati del titolare della licenza (indirizzo, numero di carta di credito) saranno immagazzinati sui server di Microsoft. Se non si scollega il sistema precedentemente attivato, e la stessa distribuzione viene installata su 2-3 PC con una singola licenza, dopo tre giorni l'attivazione verrà cancellata fino a quando i problemi con la licenza non verranno risolti. All'utente verrà richiesto di acquistare una nuova licenza, o di scollegare il sistema in cui non viene più utilizzata se si vuole utilizzare ulteriormente il prodotto.


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Open Interconnect Consortium: uno sforzo per standardizzare le comunicazioni IoT

Con l'obiettivo di contenere la frammentazione nell'emergente panorama di Internet of Things, un gruppo fondato da Atmel, Broadcom, Dell, Intel e Samsung si metterà al lavoro per creare una specifica per le comunicazioni device-to-device.

L'Open Interconnect Consortium (OIC), questo il nome del gruppo, pianifica di rilasciare per il prossimo autunno un'implementazione di codice open source indirizzata a dispositivi home e office con le specifiche generali previste per la prima parte del 2015 alle quali seguiranno le varie versioni destinate ai settori automotive, healthcare ed industrial. Il consorzio si occuperà inoltre di creare un test di conformità per quei vendor che vogliono sviluppare il proprio codice basato però sulle specifiche redatte dal consorzio.

Gary Martz, product line manage all'interno dell'Intel Wireless Group, ha commentato: "La comunità degli sviluppatori ha bisogno di un modo sicuro e coerente per sviluppare app che incorporino comunicazioni peer-to-peer. Abbiamo parlato con le principali compagnie di ciascun mercato verticale e abbiamo chiesto loro che cosa fosse necessario per una soluzione singola che tutti potessero supportare. Nel complesso ognuno ha espresso che ciò che manca è un approccio basato su uno standard insieme ad una sua implementazione open source".

Le specifiche di connettività supporteranno funzionalità di autenticazione e saranno indipendenti da processori specifici, reti o sistemi operativi. Il gruppo però non ha ancora gli elementi necessari per poter offrire un'indicazione sulle specifiche e sul software, né quali siano i termini per poter aderire al gruppo o sfruttare i suoi sforzi.

OIC è l'ultima iniziativa tra quelle orientate al collegamento di dispositivi IoT tra loro e verso il cloud. Il principale concorrente, in questo campo, è AllSeen Alliance: si tratta di un gruppo di lavoro fondato da Haier, LG Electronics, Panasonic, Qualcomm, Sharp, Silicon Image e TP-LINK, al quale ha recentemente aderito anche Microsoft. OIC, rispetto ad AllSeen Alliance, andrà ad offrire un maggior supporto ai mercati verticali, oltre a quello domestico, e supporterà maggiori funzionalità di sicurezza.


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Microsoft StorSimple: lo storage ibrido, locale e cloud, per l'enterprise

In ambito enterprise vi sono due sfide alle quali gli amministratori di sistema sono chiamati ogni giorno a fronteggiare. La prima è avere a disposizione la più elevata potenza di elaborazione possibile bilanciando questo con un consumo dell'infrastruttura che sia ridotto. La seconda è far fronte alla domanda crescente di spazio di archiviazione, requisito indispensabile di ogni sistema ora che il numero di dati memorizzati tende ad aumentare in modo esponenziale per via del numero sempre più elevato di prodotti e sensori a nostra disposizione.

I servizi di cloud computing, in particolare lo storage nel cloud, rendono accessibili spazi di archiviazione dei dati sempre più elevati in modo semplice e pratico. Gestire Terabytes di spazio di archiviazione via cloud e non più in locale nella propria infrastruttura di rete permette di scalare facilmente lo spazio di storage in funzione delle necessità del momento, offrendo interessanti economie di scala e semplificando la gestione complessiva da parte del management IT.

D'altro canto la latenza insita nell'approccio cloud, per via della sua dipendenza dal collegamento di rete verso l'esterno che è stato implementato in azienda, rappresenta un limite non di poco conto per alcuni scenari applicativi. Se i dati che devono essere richiamati con frequenza sono numerosi una soluzione di storage locale può essere preferibile, se non del tutto indispensabile.

StorSimple è la soluzione proposta da Microsoft che vuole fornire una risposta a queste differenti esigenze di storage, locale e cloud, con un approccio che sia di semplice implementazione ma allo stesso tempo facilmente scalabile. La logica di funzionamento è sulla carta molto semplice: si abbina una infrastruttura di storage locale installata nella rete dell'azienda, verso la quale sono veicolati quei dati per i quali l'accesso è più frequente, e su questa viene montato dello spazio in cloud destinato ai dati che vengono usati meno frequentemente. A loro volta i dati del primo tipo vengono divisi in due ulteriori gruppi: quelli a maggior richiesta di accesso direttamente su SSD, così da non avere colli di bottiglia, mentre quelli a priorità inferiore sono destinati a storage locale su tradizionali hard disk.

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Quest'oggi Microsoft annuncia due nuove soluzioni di storage della famiglia StorSimple: di tratta dei modelli StorSimple 8100 e StorSimple 8600. Accanto a queste due soluzioni hardware troviamo due nuovi servizi di management integrati: Microsoft Azure StorSimple Manager e Microsoft Azure StorSimple Virtual Appliance.

StorSimple 8100 e StorSimple 8600 sono le due soluzioni di storage integrate nella propria rete locale, la prima con un quantitativo di dati che varia da 15TB sino a 40TB e la seconda che varia da 40TB sino a 100TB. Cambia di conseguenza anche il quantitativo di storage riservato al cloud: 200TB nel primo caso e 500TB nel secondo. Entrambi i sistemi, collegati nella LAN locale con connessione a 10 Gbit e tecnologia iSCSI, forniscono funzionalità di inline de-dupe, compressione e tiering automatizzato.

Microsoft quantifica in un range comprso tra il 40% e il 60% il vantaggio di costo ottenibile con Azure StorSimple rispetto ad una tradizionale soluzione di storage enterprise. A questo vantaggio si abbinano le funzionalità di protezione dati automatizzata oltre alle procedure per il disaster recovery di elevata efficienza che vengono implementate. La differenza tra StorSimple e altri sistemi di storage locale di tipo ibrido, che abbinano cioè SSD e hard disk tradizionali, è legata alla componente cloud con la quale non solo si espande lo spazio di archiviazione a un costo contenuto ma si rende possibile gestire in modo efficiente le funzionalità di protezione dei dati e di recovery in caso di serio malfunzionamento dello storage locale.

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StorSimple trova il suo principale ambito di utilizzo quando abbinato ai servizi Microsoft Azure, in una infrastruttura che preveda una rete locale con vari server che condividono dati via iSCSI con una delle due soluzioni StorSimple della serie 8000. Quest'ultima è poi abbinata allo storage cloud, nel quale trovano posto anche server virtuali gestiti attraverso Microsoft Azure con Microsoft Azure StorSimple Virtual Appliance utilizzato per la gestione remota

La ricetta di Microsoft per gli storage complessi passa quindi attraverso StorSimple e la sua integrazione con i servizi cloud offerti con Microsoft Azure. Scenari non di certo per tutti i clienti, ma che possono rappresentare una ricetta efficiente per gestire i problemi di crescita nei requisiti di storage che stanno incontrando molte aziende. Microsoft fornisce sul proprio sito web alcuni esempi di implementazione con clienti, accessibili a questo indirizzo, ai quali rimandiamo per meglio comprendere in che modo StorSimple possa venir implementato in una realtà aziendale attiva.


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LG G Watch: anche in Italia a 199 euro [VIDEO]

LG G Watch è il primo tra gli smartwatch Android Wear ad arrivare ufficialmente sul mercato italiano, a un prezzo di €199 . Si tratta di un dispositivo che nasce per vivere in simbiosi con uno smartphone, senza il quale è un semplice orologio con schermo digitale.

Batteria da 400mAh, display IPS da 1,65" e 65.000 colori, comandi vocali, sono alcune delle caratteristiche di questo smartwatch che grazie alla connessione Bluetooth Low Energy (che fa parte delle specifiche Bluetooth 4.0) può connettersi con tutti gli smartphone Android dalla versione 4.3 in avanti, senza così restringere il campo ai soli dispositivi targati LG.

Raffaele Cinquegrana, Product Portfolio Manger di LG, ci racconta in dettaglio le specifiche di LG G Watch e gli scenari d'uso di questo dispositivo, nato per portarci al polso le notifiche dello smartphone e le schede di Google Now:


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Il trailer di Gta 5 rifatto nella vita reale

Written By Unknown on Rabu, 02 Juli 2014 | 23.15

Giochi come Grand Theft Auto V cercano di conferire alla simulazione lo stesso livello di profondità che si ha normalmente nella realtà. Ma in questo caso abbiamo, piuttosto, il contrario, visto che due filmmaker di Madrid hanno deciso di riprodurre nella realtà le scene del popolare e diffusissimo trailer di Gta 5.

Zapruder Pictures ha infatti meticolosamente ricreato quanto si vede in quel trailer, scena per scena e attimo per attimo. In questa stessa pagina non solo potete rivedere la versione 'reale' del trailer, ma anche il dietro le quinte in cui gli autori, in spagnolo, spiegano come sono riusciti nell'impresa.

Spiegano di aver lavorato su questo video per mesi e di aver realizzato le riprese in 33 location differenti. Ma Zapruder Pictures è piuttosto famosa per "opere" di questo tipo, visto che aveva realizzato delle trasposizioni videogioco/realtà anche per Call of Duty e Max Payne.


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Spybot Search & Destroy

scheda aggiornata 4 ore fa

Spybot Search and Destroy ricerca all'interno del sistema la presenza di spyware o adbots, oltre a rimuovere le cosiddette usage tracks, cioè la sequenza di operazioni tipicamente eseguite dall'utente con il proprio sistema i cui dettagli sono spesso cercati da spybots.


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Un nuovo approccio commerciale per gli smartphone ZTE in Italia

In concomitanza con la presentazione di due nuovi smartphone Android, che si affiancano al modello Blade Apex 2 in commercio da alcune settimane nel territorio italiano e dei quali abbiamo parlato in questa notizia, la cinese ZTE ha annunciato alcune importanti novità per quanto riguarda il canale distributivo utilizzato per proporre ai consumatori italiani i propri prodotti.

L'azienda è presente da tempo nel mercato italiano e a livello globale è stata capace di conquistare una posizione molto importante. I dati più recenti segnalano per l'azienda una crescita del 53% registrata nel corso degli ultimi 5 anni, dato che ha permesso di guadagnare la quinta posizione al mondo tra i produttori di smartphone con 40 milioni di terminali venduti lo scorso anno (sono 60 milioni nel complesso i telefoni che ZTE ha commercializzato nel 2013).

Lo sviluppo futuro dell'azienda passa ovviamente attraverso la gamma di soluzioni smartphone, con un'attenzione particolare ai servizi 4G verso i quali l'azienda è particolarmente impegnata. Nel corso del 2013 ZTE ha registrato un incremento del 200% nel fatturato legato a prodotti con supporto 4G e in prospettiva anche per gli anni a venire conta di mantenere attenzione verso questo tipo di funzionalità nei propri prodotti.

Nella giornata di ieri, assieme al debutto dei due smartphone Blade C2 Plus e Blade L2, ZTE ha annunciato l'apertura del canale distributivo attraverso la partnership con ZAP parallelamente al debutto del sito web ztedevices.it, con il quale le informazioni sui prodotti venduti in Italia saranno localizzate nel nostro mercato. In questo modo ZTE vuole espandere la propria offerta, rendendo disponibili i propri prodotti non solo attraverso tutti i carrier telefonici ma anche nel mercato retail per l'acquisto diretto. Blade C2 Plus e Blade L2 saranno i primi due smartphone venduti in questo modo, in quanto al momento entrambi non sono presenti nei listini dei vari operatori telefonici nazionali.

Gli sviluppi futuri attesi dall'azienda vedono un'estensione ulteriore del canale distributivo attraverso accordi con altri distributori, oltre all'avvio delle vendite via web. Al momento attuale ZTE non ha specificato se quest'ultima fase verrà svolta in collaborazione con e-tailer già presenti sul web nazionale o se verrà aperto anche un proprio canale di vendita online. Una strategia chiara quella dell'azienda cinese per il mercato nazionale, che punta ad affiancare al tradizionale business con gli operatori di telefonia anche un canale di vendita diretto per quei clienti che sono interessati ai propri smartphone ma preferiscono non abbinare a questo una SIM di un carrier specifico.

Un approccio fatto inoltre di piccoli passi quello scelto da ZTE, requisito indispensabile in un mercato così competitivo come è quello degli smartphone in Italia. L'attenzione è fissa sugli smartphone d'ingresso ma ci si attende nei prossimi mesi un progressivo innalzamento verso l'alto della gamma di prodotti con soluzioni più avanzate, con modelli che l'azienda già distribuisce con successo in altri mercati.


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iPhone vende più di Galaxy S5, ma sempre più utenti Apple passano a Samsung

Kantar Worldpanel ha rilasciato le prime informazioni su una nuova analisi di mercato condotta nel primo mese di vendita del nuovo Galaxy S5 nei cinque principali paesi europei (Regno Unito, Germania, Francia, Italia e Spagna). Il nuovo top di gamma di Samsung (9%) non è riuscito a superare le controparti di Apple in Gran Bretagna, con iPhone 5C (11,1%) e iPhone 5S (11%) che occupano rispettivamente la prima e la seconda posizione.

Il mercato britannico è sempre stato ostico alle soluzioni Android rispetto ad altre nazioni e i nuovi dati di Kantar riconfermano il trend. Tuttavia, la società indica che una buona parte dei nuovi possessori di Galaxy S5 provengono da iPhone. Nello specifico, il 26% (in Gran Bretagna, 17% in tutta Europa) dei nuovi acquirenti del top di gamma coreano proviene da un dispositivo della Mela, una cifra in forte crescita rispetto al 12% fatto registrare con il precedente modello.

Oltre la metà (58%) disponeva in precedenza di un altro smartphone Samsung, confermando la fedeltà al colosso asiatico. Secondo i dati di Kantar, gli utenti americani si mostrano come i più fedeli al brand di Cupertino: solamente l'8% degli acquirenti di Galaxy S5 negli Stati Uniti proveniva da un iPhone. Negli Stati Uniti, Galaxy S5 occupa la seconda posizione nelle vendite, seconda solamente ad iPhone 5S.

"Il Samsung Galaxy S5 ha avuto un discreto successo nell'attrarre i vecchi possessori di iPhone in tutta Europa", ha dichiarato Dominic Sunnebo di Kantar. "In generale, i consumatori che acquistano Galaxy S5 sono attratti principalmente dal suo grande schermo. Si tratta di un elemento che Apple potrebbe correggere con il lancio del discusso iPhone 6 con display più grande, previsto per gli ultimi giorni di settembre".

Piattaforme mobile, quote di mercato maggio 2014

Fra le differenti piattaforme mobile Android regna assolutamente incontrastato, dall'alto delle sue percentuali sempre superiori alla metà del mercato (visibili attraverso questo tool). Negli Stati Uniti il robottino verde occupa il 61,9% delle quote, dove iOS e Windows Phone dispongono rispettivamente del 32,5 e del 3,8% della torta. Android conferma, inoltre, il suo dominio in paesi come la Cina (82,7%, iOS 14,7%) e il Brasile (87,3%, iOS 4% e WP 5,5%).

Per quanto riguarda l'Europa, Android detiene il 60,2% in Regno Unito, dove iOS ha il 29,4% delle quote, mentre in Germania e in Spagna supera l'80%, mercati in cui iOS stenta ad imporsi. In Italia le percentuali non si discostano di tanto: secondo Kantar il 75,5% degli utenti del Bel Paese utilizza uno smartphone Android, mentre il 12,5 e il 9,9% dispongono rispettivamente di un iPhone e un Windows Phone.


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Il successore di NVIDIA Shield sarà un tablet

Shield è stato il primo e unico dispositivo di NVIDIA autonomamente prodotto dalla società conosciuta principalmente per il brand GeForce. Shield si è sin da subito caratterizzato come un prodotto in continua evoluzione, con una serie di revisioni applicate ancor prima della commercializzazione. Non si può dire, inoltre, che la soluzione NVIDIA si sia affermata su pianta stabile sul mercato, al punto da non essere commercializzata in volumi in Europa.

Ma già si parla del suo successore che, stando a fonti non ufficiali, sarà un ibrido tra notebook e tablet. Il sito web del Global Certification Forum (GCF) sembra averne confemato il nome attraverso un post con il quale viene convalidata la tecnologia di connettività wireless del dispositivo. Si parla in quel caso di Shield Tablet, mentre in un Tweet successivo si fa riferimento alla nuova soluzione NVIDIA con l'appellativo "Notebook/Tablet", che sembra indicare invece la natura ibrida del dispositivo o comunque una certa convertibilità.

NVIDIA ha dedicato molto tempo e risorse nell'adattare i giochi Android già esistenti al sistema di controllo di Shield, basato su due joystick. Questo potrebbe far pensare che il successore di quella console portatile possa adottare lo stesso schema di interfacciamento.

In realtà si parla da tempo dello Shield Tablet, visto che NVIDIA aveva già sottoposto la documentazione relativa al prodotto alla FCC e aveva fatto accidentalmente apparire il suo nome sul sito web ufficiale. Quasi sicuramente la nuova soluzione sarà basata sul chip Tegra K1, protagonista anche al recente Google I/O, e secondo indiscrezioni potrebbe essere dotata di un display da 7,9 pollici.

Si parla anche di risoluzione 2048 x 1536 e di sistema operativo Android 4.4 KitKat, insieme a 2 GB di RAM ad accompagnare il processore quad-core Tegra K1.

Quando NVIDIA ha presentato per la prima volta il suo nuovo processore al CES di Las Vegas dello scorso gennaio ha utilizzato proprio un tablet di queste dimensioni, il che confermerebbe ulteriormente le indiscrezioni. Una mossa, se confermata, sicuramente molto audace per NVIDIA, visto che entrerebbe in un segmento di mercato che già ospita un certo iPad Mini.

Per ulteriori dettagli sull'originale NVIDIA Shield consultate la nostra recensione.


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Microsoft spegne i server di Age of Empires Online

Il coordinatore della community Garmon Bozia ha decretato ufficialmente la fine di Age of Empires Online in un messaggio pubblicato sul blog ufficiale. Bozia ha condiviso anche alcune statistiche sull'RTS online uscito tre anni fa: sono state svolte complessivamente 524.247.423 quest single player e 13.792.410 quest multiplayer.

Age of Empires Online

Ci sono stati oltre 2 milioni di match nell'arena e in tutto i giocatori hanno accumulato 2,25 miliardi di Empire Points. "È stato un onore e un piacere servirvi", ha scritto Bozia. "E vi ringraziamo per tutto il tempo che ci avete dedicato, esplorando tutti questi piccoli mondi e impegnandovi per la gloria del vostro impero. Grazie soprattutto per il tempo che avete dedicato al PvP, alle missioni co-op, al forum. Grazie per aver giocato".

Age of Empires Online venne inizialmente rilasciato nell'agosto del 2011 con due civiltà, i greci e gli egiziani. Poi vennero aggiunti anche i persiani, i celti, i babilonesi e gli scandinavi, insieme a numerose modalità di gioco.

A gennaio 2013 Microsoft aveva già annunciato che Age of Empires Online entrava nella "fase di supporto", ovvero che non sarebbero stati rilasciati altri contenuti di espansione. Recentemente, infine, Microsoft ha concesso a software house di terze parti la licenza per creare giochi su Age of Empires per i dispositivi iOS e Android.

Age of Empires Online era un prodotto che presentava comunque diversi spunti di interesse. Pertanto la notizia di oggi costituisce una brutta d'arresto per i cosiddetti MMORTS, un genere che ormai fatica, e non poco, a emergere.


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Facebook sotto indagine per il controverso esperimento psicologico

Facebook si potrebbe trovare presto nei guai per via dell'esperimento controverso effettuato su 689.003 utenti del social network. L'ICO (Information Commissioner's Office), autorità indipendente britannica che tutela la privacy degli individui, avrebbe iniziato un'indagine sull'operato della compagnia di Menlo Park.

Lunedì scrivevamo sul'esperimento condotto da Facebook: "Con lo studio, gli scienziati hanno dimostrato che l'apporto emotivo di un post è contagioso, in quanto gli utenti che ricevevano contenuti positivi si sono dimostrati in media più positivi nelle attività dei giorni a seguire sul social network. Viceversa, gli utenti che hanno avuto modo di entrare in contatto con contenuti emozionali 'negativi' hanno ricevuto un'influenza negativa nell'umore e nei contenuti pubblicati nei giorni successivi."

Alterando volutamente gli algoritmi per la riproduzione di contenuti nelle pagine degli utenti del proprio servizio, Facebook si è imposta l'obiettivo di individuare il modo in cui "l'esporre gli utenti ad emozioni diverse influisse nella tipologia di contenuti pubblicati". Ad una parte degli utenti è stato inviato un numero maggiore di contenuti positivi, ad altri prevalentemente contenuti negativi. Un esperimento che non è piaciuto alle autorità per la tutela della privacy britanniche, che intendono contattare Facebook in modo da ottenere informazioni.

Secondo quanto riportato dal Financial Times, l'ICO è in contatto anche con le autorità irlandesi, in quanto il quartier generale europeo di Facebook si trova proprio a Dublino. L'organizzazione britannica non dispone ancora delle informazioni sufficienti per poter stabilire se la legge è stata violata o meno. L'obiettivo dell'autorità è quello di capire quali e quanti dati personali sono stati usati, e se la società aveva precedentemente ottenuto il consenso da parte dei singoli utenti.


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