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Smartphone anche per HP tra i piano dell'azienda del 2014?

Written By Unknown on Rabu, 25 Desember 2013 | 23.14

Anche smartphone nel futuro di HP? Che l'azienda americana stia lavorando per ritagliarsi un proprio importante spazio nel settore dei dispositivi mobile è noto e vari risultati sono emersi nel corso del 2013 con una famiglia di tablet molto varia.

HP ha sino ad ora proposto tablet con display dalle diagonali comprese tra i 7 e i 10 e più pollici, utilizzando sistemi operativi Android e Windows oltre che proponendo design e soluzioni tecniche adatte tanto al pubblico consumer come a quello professionale.

Dove l'azienda ha quantomeno al momento scelto di non essere presente è nel settore degli smartphone, ma pare possibile che il 2014 possa rappresentare un anno di debutto anche per questo ambito. Stando a quanto segnalato dal sito The Information, infatti, l'azienda americana avrebbe in lavorazione alcuni dispositivi che rientrano nella categoria dei phablet, caratterizzati da display da 6 e 7 pollici di diagonale e dotati di funzionalità telefoniche.

Nel recente passato sono emerse varie indiscrezioni su futuri prodotti smartphone che HP vorrebbe rendere disponibili sul mercato, ma sino ad oggi tutto questo non si è concretizzato in prodotti disponibili in commercio. Nell'ottica di espansione futura dell'azienda in settori complementari a quello dei PC, e volendo in questo modo anche far fronte al calo nelle vendite dei tradizionali computer, è per HP quasi scontato investire anche nel settore degli smartphone.

Ricordiamo come HP abbia acquistato nel 2010 Palm, inglobando al proprio interno anche il sistema operativo WebOS. Nel 2011 la decisione di dismettere la produzione di tablet e smartphone abbandonando di fatto quanto ottenuto con l'acquisizione di Palm. Tra fine 2012 e inizio 2013 HP è ritornata nel settore dei tablet: che il 2014 sia l'anno buono per quello degli smartphone lo vedremo nel corso dei prossimi mesi.


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Nero Burning ROM 2014

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Versione 15.0.03600 del famoso software di masterizzazione Nero Burning ROM 2014, con supporto alle funzionalità di overburning e masterizzazione DVD. Può essere utilizzata per 15 giorni dopo l'installazione.
Richiede di ottenere un codice seriale per l'attivazione del periodo di test di 15 giorni direttamente dal sito del produttore. Questo download comprende i principali software della suite nero:

  • Nero StartSmart 2
  • Nero Express 6
  • Nero BackItUp
  • Nero SoundTrax
  • Nero Image Drive
  • Nero Burning ROM 6
  • Nero Cover Designer
  • Nero Wave Editor
  • Nero Toolkit

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Un nuovo CEO per Acer da Gennaio 2014: a lui la riorganizzazione interna

Il 2013 di Acer è stato caratterizzato da notevoli turbamenti, con una serie di risultati non allineati alle aspettative iniziali che hanno recentemente portato ad una perdita trimestrale di 446 milioni di dollari.

Recentemente l'azienda ha annunciato una serie di cambiamenti al vertice, con il Presidente Jim Wing destinato ad assumere la posizione di CEO a partire dal prossimo 1 Gennaio ma dopo 2 settimane sostituito ad interim dal fondatore Stan Shih, in attesa della indicazione di un sostituto permanente. Questa è arrivata con un annuncio pubblico nella giornata di ieri: Acer ha nominato Jason Chen quale proprio nuovo Presidente e CEO, con decorrenza dal 1 Gennaio 2014.

Jason Chen è un nome nuovo per Acer ma non per il settore nel suo complesso: proviene da Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (TSMC), dove ha rivestito il ruolo di vice presidente di vendite e marketing, con precedenti esperienze professionali in IBM e Intel.

Jason Chen è chiamato ad una profonda trasformazione dell'azienda, concretizzando un piano di riorganizzazione che porterà Acer a cambiare anche focus su prodotti e servizi rispetto a quanto portato avanti al momento. Nello specifico si attende un progressivo spostamento dal settore dei notebook, storico business per l'azienda taiwanese, verso quello dei dispositivi mobile anche con prodotti destinati ai paesi emergenti. Negli ultimi trimestri Acer ha spinto anche verso i propri servizi cloud, seguendo in questo un approccio reso popolare negli ultimi anni da alcune aziende, e si prevede che la strategia di sviluppo futura punterà molto anche su questo aspetto.

Resta ora da capire quanto rapidamente, e con quali azioni concrete, il nuovo CEO Jason Chen saprà intervenire a risollevare le sorti dell'azienda taiwanese, sino a pochi anni fa in così forte crescita da essere riuscita quasi a superare HP quale primo produttore al mondo di sistemi PC.


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Smartphone anche per HP ta i piano dell'azienda del 2014?

Anche smartphone nel futuro di HP? Che l'azienda americana stia lavorando per ritagliarsi un proprio importante spazio nel settore dei dispositivi mobile è noto e vari risultati sono emersi nel corso del 2013 con una famiglia di tablet molto varia.

HP ha sino ad ora proposto tablet con display dalle diagonali comprese tra i 7 e i 10 e più pollici, utilizzando sistemi operativi Android e Windows oltre che proponendo design e soluzioni tecniche adatte tanto al pubblico consumer come a quello professionale.

Dove l'azienda ha quantomeno al momento scelto di non essere presente è nel settore degli smartphone, ma pare possibile che il 2014 possa rappresentare un anno di debutto anche per questo ambito. Stando a quanto segnalato dal sito The Information, infatti, l'azienda americana avrebbe in lavorazione alcuni dispositivi che rientrano nella categoria dei phablet, caratterizzati da display da 6 e 7 pollici di diagonale e dotati di funzionalità telefoniche.

Nel recente passato sono emerse varie indiscrezioni su futuri prodotti smartphone che HP vorrebbe rendere disponibili sul mercato, ma sino ad oggi tutto questo non si è concretizzato in prodotti disponibili in commercio. Nell'ottica di espansione futura dell'azienda in settori complementari a quello dei PC, e volendo in questo modo anche far fronte al calo nelle vendite dei tradizionali computer, è per HP quasi scontato investire anche nel settore degli smartphone.

Ricordiamo come HP abbia acquistato nel 2010 Palm, inglobando al proprio interno anche il sistema operativo WebOS. Nel 2011 la decisione di dismettere la produzione di tablet e smartphone abbandonando di fatto quanto ottenuto con l'acquisizione di Palm. Tra fine 2012 e inizio 2013 HP è ritornata nel settore dei tablet: che il 2014 sia l'anno buono per quello degli smartphone lo vedremo nel corso dei prossimi mesi.


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Smartphone anche per HP tra i piani dell'azienda del 2014?

Anche smartphone nel futuro di HP? Che l'azienda americana stia lavorando per ritagliarsi un proprio importante spazio nel settore dei dispositivi mobile è noto e vari risultati sono emersi nel corso del 2013 con una famiglia di tablet molto varia.

HP ha sino ad ora proposto tablet con display dalle diagonali comprese tra i 7 e i 10 e più pollici, utilizzando sistemi operativi Android e Windows oltre che proponendo design e soluzioni tecniche adatte tanto al pubblico consumer come a quello professionale.

Dove l'azienda ha quantomeno al momento scelto di non essere presente è nel settore degli smartphone, ma pare possibile che il 2014 possa rappresentare un anno di debutto anche per questo ambito. Stando a quanto segnalato dal sito The Information, infatti, l'azienda americana avrebbe in lavorazione alcuni dispositivi che rientrano nella categoria dei phablet, caratterizzati da display da 6 e 7 pollici di diagonale e dotati di funzionalità telefoniche.

Nel recente passato sono emerse varie indiscrezioni su futuri prodotti smartphone che HP vorrebbe rendere disponibili sul mercato, ma sino ad oggi tutto questo non si è concretizzato in prodotti disponibili in commercio. Nell'ottica di espansione futura dell'azienda in settori complementari a quello dei PC, e volendo in questo modo anche far fronte al calo nelle vendite dei tradizionali computer, è per HP quasi scontato investire anche nel settore degli smartphone.

Ricordiamo come HP abbia acquistato nel 2010 Palm, inglobando al proprio interno anche il sistema operativo WebOS. Nel 2011 la decisione di dismettere la produzione di tablet e smartphone abbandonando di fatto quanto ottenuto con l'acquisizione di Palm. Tra fine 2012 e inizio 2013 HP è ritornata nel settore dei tablet: che il 2014 sia l'anno buono per quello degli smartphone lo vedremo nel corso dei prossimi mesi.


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Avant Browser

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Avant Browser è un browser multi-finestra da utilizzare con sistemi operativi Windows, dotato di varie funzionalità avanzate e di dimensioni complessivamente ridotte.

Tra le principali caratteristiche implementate segnaliamo:

  • anti Pop-Up;
  • funzionalità per il bloccaggio selettivo di alcuni componenti all'interno delle pagine di un sito, quali immagini, video, suoni o componenti ActiveX;
  • possibilità di navigare contemporaneamente su più pagine web;
  • motore di ricerca integrato all'interno del browser;
  • funzionalità di cancellazione dei dati personali e/o da proteggere che sono stati inseriti durante il processo di navigazione;
  • funzionalità di safe recovery: in caso di blocco del browser al riavvio vengono ricaricate tutte le finestre precedentemente aperte;
  • piena compatibilità con il codice scritto per Internet Explorer.

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X Codec Pack

HWfiles.it è un canale di Hardware Upgrade, testata giornalistica con registrazione tribunale di Varese, n. 879 del 30/07/2005. Iscrizione ROC n° 13366 - Ulteriori informazioni.

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Spotify: Ecco come paghiamo gli artisti

Written By Unknown on Rabu, 04 Desember 2013 | 23.15

Dopo una serie di critiche e malumori sollevati dal mondo dei musicisti, Spotify ha deciso di pubblicare un esteso approfondimento sul proprio meccanismo di pagamento delle royalty agli artisti, cercando di difendere ovviamente le proprie posizioni.

L'azienda afferma intando di aver corrisposto oltre 1 miliardo di dollari in royalty dal lancio del servizio fino ad ora, dei quali 500 milioni di dollari solo quest'anno e con il 70% del fatturato complessivo che viene elargito agli artisti, mentre il 30% trattenuto da Spotify stessa.

I pagamenti delle royalty che Spotify corrisponde agli artisti sono elaborati non semplicemente con una politica "per stream" ma sulla base di una formula dinamica che considera la popolarità di un artista in vari paesi, il fatturato combinato degli annunci pubblicitari e le sottoscrizioni premium in ciascun paese, assieme alle differenze di valore delle varie valute.

Spotify osserva che le sue sottoscrizioni premium implicano per l'utente una spesa di 120 dollari all'anno (10 dollari al mese per 12 mesi), rispetto ad una media di 55 dollari nel valore d'acquisto per il compratore medio di musica negli Stati Uniti. Il rapporto tra sottoscrizioni pagate e ascoltatori gratuiti sta continuando a crescere, con attualmente 6 e 18 milioni rispettivamente nel 2013.

Nell'approfondimento Spotify precisa: "Vediamo la metrica per stream come un'indicazione molto difettosa del valore che possiamo dare all'artista per varie ragioni. Per esempio la crescente popolazione di utenti potrebbe ascoltare più musica in un dato mese rispetto al mese precedente (portando ad una metrica per stream inferiore) generando un aggregato molto più elevato".

Nel corso dell'estate il frontman dei Radiohead, Thom Yorke, aveva polemicamente rimosso tutte le sue opere da solista dal catalogo di Spotify, accusando il servizio di corrispondere compensi estremamente bassi per gli artisti.

Spotify cerca di difendersi sottolineando che i compensi vengono corrisposti ai "detentori dei diritti", il che significa genericamente le etichette discografiche o gli artisti indipendenti. Nel primo caso il compenso che giunge all'artista potrebbe essere anche di molto inferiore a quanto corrisposto da Spotify, per via dei termini di contratto tra le etichette e i singoli artisti, mentre nel secondo caso è possibile che l'artista riesca a beneficiare anche del 100% del compenso: "Il 70% del nostro fatturato è corrisposto ai detentori dei diritti a seconda della popolarità della loro musica sul servizio. L'etichetta quindi spartisce queste royalty a ciascun artista sulla base dei loro accordi".


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L'auto sotto controllo da remoto via OBD con Vodafone Drivexone

Vodafone xone è un interessante incubatore di innovazione lanciato in California nel 2011 e presente anche in Italia dallo scorso anno. Si tratta di una piattaforma dove Vodafone crea progetti che escono dagli schemi classici di un operatore telefonico per metterli alla prova del mercato e diversificare l'esperienza d'uso dei clienti Vodafone.

L'ultimo progetto nato dalla piattaforma è Drivexone, un particolare servizio pensato per mettere in comuicazione l'auto e lo smartphone. Dedicato a tutti gli automobilisti che vogliono avere sempre sotto controllo lo stato della propria vettura, il servizio di integra a livello profondo con i sistemi dell'auto, sfruttano la porta OBD, presente sui modelli entrati in produzione a partire dal 2003 e permette di monitorare da remoto la vettura con lo smartphone. In particolare, come riportato nel comunicato stampa Drivexone permette di:

• Rivedere i tempi, le distanze, le velocità medie, gli itinerari e i luoghi visitati durante i propri viaggi
• Verificare in ogni momento la posizione della propria auto, ad esempio per ritrovare il parcheggio
• Qualora non si fosse alla guida, è possibile monitorare e verificare l'effettivo utilizzo del veicolo.
• Ricevere notifiche sullo stato dell'automobile e segnalazioni su eventuali anomalie

Vodafone garantisce che l'installazione del dispositivo possa essere effettuata autonomamente, senza il supporto di tecnici specializzati. L'apparecchio da collegare alla porta OBD è dotato di SIM per la trasmissione dei dati su rete cellulare e di un localizzatore GPS, grazie ai quali da un lato comunica i dati al sistema e dall'altro registra la posizione del veicolo. Per accedere ai dati è sufficiente scaricare la App Drivexone sul proprio smartphone con sistema operativo Android o iOS.

Il costo di Drivexone è di 3 Euro mensili, comprensivi del traffico dati in Italia e nei principali paesi europei, mentre il contributo iniziale per il dispositivo è di 79 Euro. Per l'acquisto e per verificare la disponibilità di Drivexone per la propria auto basta collegarsi all'indirizzo http://voda.it/drivexone. Le tecnologie cellulari e il mondo dell'auto stanno sempre più convergendo, ne abbiamo recentemente parlato anche in questo articolo: "eCall, l'auto chiama i soccorsi da sola in caso di incidente"


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Chrome 33

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Google Chrome è un browser web sviluppato da Google con tecnologia WebKit e basato su una nuova Java script Virtual machine denominata V8. Una delle caratteristiche principali del prodotto è la gestione delle singole schede aperte in processi separati: in caso di crash di un singolo tab non sarà necessario riavviare l'intera applicazione


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SanDisk Connect Wireless Flash Drive e Media Drive, più spazio in smartphone e tablet

Chi fa uso regolare di smartphone e tablet lo sa: lo spazio di archiviazione integrato, ritenuto più che sufficiente all'atto dell'acquisto, si scontra molto presto con la realtà delle cose, nel momento in cui si sfruttano le unità anche per caricarci foto, video o applicazioni. Il problema può essere risolto in alcuni casi con un'espansione di memoria a mezzo di card, ma non tutti i modelli ne sono provvisti (esempi che spiccano su tutti: iPhone e iPad).

Esistono però altri modi per aggiungere spazio in GB ai propri dispositivi, molti dei quali basati su unità con batteria ricaricabile e connettività wireless, arginando quindi il problema della presenza o meno di uno slot per memory card. Recentemente SanDisk ha presentato due nuovi prodotti, Wireless Flash Drive e Media Drive, che vanno proprio in questa direzione, offrendosi inoltre al pubblico a un prezzo accessibile.

Wireless Flash Drive assomiglia in tutto e per tutto a una normale chiavetta USB, ma integra al proprio interno una batteria e la connettività wireless, oltre a uno spazio di archiviazione che può essere di 16GB o 32GB. Scaricando un'apposita app (disponibile per iOS e Android), è possibile accedere ai dati presenti anche in streaming, fornendo così un'estensione della memoria totale disponibile. Lo abbiamo provato e la gestione è molto semplice: si cerca sul proprio dispositivo la rete creata dal Wireless Flash Drive e ci si connette, e il gioco è fatto.

Da segnalare la possibilità di accedere all'unità da dispositivi differenti, mentre per chi si fosse posto il problema la connessione all'unità non pregiudica il potersi connettere alla propria rete domestica Wi-Fi. Si potrà quindi navigare appoggiandosi alla normale rete, e contemporaneamente accedere ai contenuti del Wireless Flash Drive. Ciò è possibile grazie al software di gestione integrato: fra le opzioni si può indicare di accedere alla  rete che utilizziamo normalmente, il tutto con un tutorial in italiano che guida passo passo nel semplice setup.

La batteria integrata, agli ioni di litio, permette di utilizzare ovunque Wireless Flash Drive, che viene garantita per un'autonomia di circa 4 ore di streaming video; la ricarica avviene per mezzo della porta USB in circa 2 ore.

Il prezzo delle unità è di 49,90 € per il modello da 16GB e di 59,00 € per quello da 32GB; segnaliamo che Wireless Flash Drive è a tutti gli effetti un hot spot con una scheda di memoria microSD integrata, il che significa che comprando il modello da 16GB si potrà espandere la capienza fino a 32GB semplicemente sostituendo la schedina integrata. Attenzione: nelle specifiche non si fa cenno ad andare oltre, motivo per cui la compatibilità è garantita solo per microSD SDHC, con il limite appunto di 32GB.

Per andare oltre c'è il secondo modello mostrato, SanDisk Connect Wireless Media Drive, che è di dimensioni leggermente più grandi e può adottare schede SDXC (ben oltre i 32GB, quindi). L'autonomia è maggiore, mentre l'autonomia interna arriva fino a 64GB. Il prezzo dovrebbe aggirarsi intorno agli 80 Euro ma sarà meglio attendere la commercializzazione ufficiale ad inizio 2014.


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Asus New PadFone disponibile da oggi in Italia: sia smartphone che tablet a 799€

The New PadFone è da oggi disponibile sul mercato italiano. La nuova iterazione di dispositivo ibrido è caratterizzata ancora una volta da due moduli separati: uno smartphone tradizionale con display da 5 pollici che può essere inserito in una dock apposita che lo trasforma in un tablet a tutti gli effetti. La soluzione permette di continuare ad utilizzare i dati dello stesso telefono cellulare.

Asus New Padfone

Rispetto alla precedente versione il New PadFone introduce il SoC Qualcomm Snapdragon 800 basato su CPU quad-core Krait 400 e GPU Adreno 330 con 2GB di RAM. Il display supporta una risoluzione massima di 1920x1080 (441PPI), mentre sul fronte connettività troveremo il supporto a reti 4G LTE, Wi-Fi, Bluetooth, NFC e A-GPS con GLONASS.

La fotocamera posteriore PixelMaster adotta un sensore da 13 megapixel e obiettivo a cinque lenti con apertura di diaframma f/2.0 capace di registrare video fino a 1080p. Saranno due le varianti previste, rispettivamente da 16 e 32GB espandibili tramite slot microSD. Inoltre, Asus offre 50GB di spazio sul servizio proprietario WebStorage gratuitamente per due anni. La batteria integrata nello smartphone è non rimovibile da 2400mAh.

  Asus New PadFone (smartphone)
Dimensioni e peso 72,8 x 143,5 x 8,9 mm
141 gr
Batteria 2400 mAh, non rimovibile
Sistema operativo Android 4.2 Jelly Bean
Display LCD Super IPS (400 nit)
5 pollici, risoluzione 1920x1080 (441PPI)
Processore e memoria Qualcomm Snapdragon 800 quad-core (1,.7GHz), GPU Adreno 330
RAM 2GB LPDDR2-1066
ROM 16/32 GB espandibile tramite microSD
Fotocamera posteriore 13MP, sensore Sony BSI, apertura f/2.0
Flash LED
Video Full HD
Modalità Burst a 30FPS (massimo 100 scatti)
Fotocamera frontale 2MP
Sensori Accelerometro
Sensore di prossimità
Giroscopio
Sensore luce ambientale
GPS con A-GPS e GLONASS
Bussola elettronica
Connessioni Jack audio stereo da 3.5 mm
Porta MyDP

All'interno del modulo tablet troviamo una batteria da 5.000 mAh che aumenta da 19 a 40 le ore di conversazione possibili su singola carica, anch'essa non rimovibile. Sul modulo troveremo una porta microUSB e una fotocamera frontale da 1MP per le videochiamate. Il peso complessivo della soluzione diventa così di 671g, ripartiti tra i 141 dello smartphone e i 530g del modulo da 10.1" che adotta anch'esso un pannello LCD Full HD.

Asus New PadFone

The New PadFone di Asus è disponibile in Italia a un prezzo consigliato di Euro 799€, IVA inclusa, nella versione da 16GB con la New Padfone Station inclusa nel prezzo.


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WinRAR

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Utility per la compressione e decompressione di archivi di files. Consente il salvataggio in formato ZIP o RAR.
Le impostazioni disponibili sono veramente avanzate e l'interfaccia grafica è estremamente intuitiva.


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Apparsi primi benchmark di Samsung SM-G900S: QuadHD, CPU da 2,5GHz e KitKat: è Galaxy S5?

Ha fatto una prima apparizione su GFX Bench un nuovo dispositivo denominato Samsung SM-G900S. Fra le specifiche tecniche possiamo leggere un display con risoluzione 2560x1440, una CPU Qualcomm quad-core da 2,5GHz e l'adozione di Android 4.4 KitKat.

Samsung Galaxy S5, GFXBench

In una roadmap di Samsung mostrata nei primi mesi del 2013 si leggeva la possibilità di vedere i primi pannelli SuperAMOLED da 5 pollici caratterizzati da una densità di pixel di 560PPI. Considerato che sono già trapelate alcune fotografie della presunta scocca in metallo di Galaxy S5, è probabile che il G900S rappresenti un primo prototipo del prossimo top di gamma Samsung.

Oltre al display Quad HD è possibile leggere alcune fra le specifiche tecniche. Il SoC riportato dalle tabelle è lo Snapdragon 800 di Qualcomm che già troviamo su Galaxy Note III, portato in questo caso alla frequenza operativa di 2,46 GHz. Si tratta di una scelta poco felice dal momento che la società americana ha già presentato Snapdragon 805, opzione probabilmente più lungimirante per un dispositivo che Samsung continuerà a vendere anche nel 2015 come top di gamma.

Samsung Galaxy S5, benchmark

I benchmark grafici apparsi riportano risultati elevati, ma in linea con le attuali proposte dotate di Qualcomm Snapdragon 800 che potrebbero risultare non soddisfacenti per supportare efficacemente la risoluzione Quad HD prevista per il prototipo.

Samsung Galaxy S5, GFX Bench

Samsung, come di consueto, potrebbe presentare un modello internazionale basato su Snapdragon 800, assieme al modello con CPU Exynos 6 a 64-bit per alcuni mercati locali. Fra le altre caratteristiche che si leggono su GFX Bench troviamo l'installazione nativa di Android 4.4 KitKat.


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